mercoledì 11 febbraio 2015

Poenta e Renga a Treviso!

Ultimo giorno di carnevale dell’anno del Signore 1499, le truppe musulmane cercarono di espugnare Motta di Livenza – borgo non lontano da Venezia. Per una serie di fortunati eventi fu dato l’allarme e la città fu salva….
Il mercore grot (mercoledì triste) ricorda un fatto di storia importante per la città di Motta di Livenza in provincia di Treviso: più di cinquecento anni fa ci fu il tentativo dei turco-bosniaci di conquistare il castello locale, e proseguire alla volta di Venezia. L’incursione avvenne a cavallo tra l’ultimo giorno di carnevale (martedì) e il primo giorno di Quaresima del 1499. L’esercito turco scelse di attaccare proprio quella notte consapevole che la popolazione sarebbe stata distratta dai bagordi e festeggiamenti di carnevale. La strategia era studiata nei minimi dettagli, e prevedeva la conquista anche di altri borghi del Veneto Orientale. Tuttavia, gli abitanti di Motta si accorsero della presenza nemica e diedero prontamente l’allarme. L’attacco fu impedito e il paese evitò d’esser depredato dalle orde musulmane. 
Il giorno dopo si festeggiò lo scampato pericolo pasteggiando con aringhe prima di dar inizio alla Quaresima – quindi al digiuno che sarebbe durato fino a Pasqua. Da quel momento in poi, ogni anno, si celebra la “sagra dea renga” (festa dell’aringa), un evento alquanto sentito dai mottensi in virtù di quella tragica notte. I festeggiamenti coinvolgono un po’ tutte le famiglie del luogo, e in casa si mangia l’aringa con la polenta. Un tempo, per l’occasione, i menu delle trattorie proponevano aringa e polenta (poenta e renga), ed era consuetudine recarsi in quei locali per gustarla. Con il trascorrere degli anni sono subentrati anche altri piatti tipici della cucina veneta ad arricchire il menù del mercore grot. In ogni caso, la ricetta preminente rimane l’aringa, ricetta frugale (ma ghiotta) che appare di frequente nelle diete morigerate. 
Dalla storia giungono spiegazioni che aiutano a comprendere i costumi di un popolo. Talvolta, purtroppo, molte consuetudini sono accettate senza alcun approfondimento. In realtà, ogni evento serba motivazioni plausibili, degne di riscontro, come nel caso appena narrato.

Vi aspettiamo al Soave Relais Castelcerino per assaggiare!
Tel. 045 767 5260